Attività fisica e memoria
Memento movere semper
Tutti sanno che fare esercizio è salutare, ma oggi abbiamo più informazioni sull’entità dei benefici e sulle ragioni della sua efficacia. Alcuni studi recenti dimostrano che l’attività fisica aiuta a prevenire infarti, ictus, diabete, obesità, cancro, morbo di Alzheimer e depressione.
Non solo: fare attività fisica aiuta a migliorare la memoria.
Nel 1999 la neuroscienziata statunitense Henriette van Praag scoprì che i topi che corrono sulla ruota sviluppano più neuroni nell’ippocampo, una parte del cervello importante per la memoria.
“Dopo un mese di corsa quotidiana i loro neuroni erano raddoppiati o tripilicati”, racconta. In seguito si è scoperta anche la ragione più probabile: il raddoppiarsi del livello di una sostanza chiamata fattore neurotrofico di derivazione cerebrale (Bdnf) che si trova nell’ippocampo e si pensa possa favorire la nascita di nuovi neuroni.
Piu di dieci anni dopo, un’equipe coordinata da Art Kramer, dell’università dell’Illinois ha dimostrato che l’attività fisica fa aumentare del 2 per cento il volume dell’ippocampo.
“Questo aumento di volume è in grado di compensare circa due anni di peggioramento della memoria dovuto all’invecchiamento” osserva Kramer. “Abbiamo scoperto che un miglioramento, anche lieve, della forma fisica può portare a moderati progressi della memoria, nell’ordine del 15-20%”.
I benefici non riguardano solo gli adulti. Kramer e colleghi hanno scoperto che l’esercizio sviluppa l’ippocampo anche nei bambini in età preadolescenziale.
Per chi fosse interessato può trovare l’articolo completo: “La medicina più efficace non costa nulla” Andy Coghlan, New Scientist, Regno Unito.
Rivista: Internazionale, 969, 5/10/2012.