Massaggio e ginnastica funzionale

14.06.2013 17:16

Il massaggio può essere un utile mezzo integrativo e di preparazione ad uno specifico lavoro fisico. Possiamo annoverare tra gli scopi del massaggio le seguenti finalità: igienico, terapeutico, sportivo.

Il primo tende a dare all’organismo un senso di benessere psico-fisico, ridando tono (stato di semi-contrazione) ed elasticità ai tessuti superficiali e può essere globale o localizzato.

Il secondo comporta una conoscenza e un’indicazione diagnostica degli effetti fisiologici a livello dei vari organi e la conoscenza delle manovre del massaggio.

Il terzo è diviso in preparatorio: manovre energiche, ma brevi per causare tonificazione dei muscoli, oppure atto al rilassamento con manovre dolci e leggere con effetto rilassante e defaticante.

Le tecniche del massaggio sono:

  • Sfioramento
  • Frizione
  • Pressione
  • Impastamento
  • Percussione
  • Vibrazione

Servono per stimolare le proprietà intrinseche del muscolo che sono:

  • Trofismo
  • Tono
  • Elasticità
  • Contrattilità

E per dare all’organismo i seguenti benefici:

  • Agisce sulla circolazione sanguigna e linfatica
  • Agisce sul muscolo favorendo l’eliminazione dei prodotti tossici causati dalla fatica
  • Agevola il recupero
  • Libera aderenze cicatriziali, dà elasticità ai tessuti

Le controindicazioni del massagigio sono:

  • Stati febbrili
  • Malattie contagiose, infettive, cutanee
  • Alterazioni neuropsichiche
  • Traumatismi recenti
  • Lesioni venose ed arteriose
  • Flogosi
  • Alterazioni delle pareti nei vasi
  • Inoltre è prudente non massaggiare le zone sedi di vasi e gangli linfatici, come cavo ascellare, cavo popliteo, inguine.

Prendiamo in considerazione il massaggio terapeutico e preparatorio alla ginnastica: in ambito sportivo il massaggio può essere un utile mezzo per il riscaldamento e la preparazione alla gara, in ambito terapeutico il massaggio può essere applicato come preparazione al lavoro globale o locale degli esercizi terapeutici.

Seguendo i principi  del metodo Mézières i muscoli sono organizzati in catene muscolari, in particolare quella muscolare posteriore unitesa dal tallone all’occipite. Se inquadriamo il discorso da un punto di vista preventivo, le malformazioni di tipo strutturale, contrazioni muscolari e i problemi articolari sono la conseguenza dell’accorciamento di tale catena unita all’intrarotazione degli arti e al blocco diaframmatico in inspirazione. Tutto ciò è associato ad una lordosi importante.

Questa metodologia mette perciò in atto delle metodiche che intervengono sul ripristinare la lunghezza muscolare , delordotizzando e mettendo in extra rotazione le radici degli arti ed espirando in modo tale da rilasciare il diaframma che essendo collegato alle fibre dello psoas e dei lombari aiuta a ridurre la lordosi lombare. Si agisce, attraverso la postura a squadra, creando una contrazione statica eccentrica sulla muscolatura posteriore e statica concentrica su quella anteriore. L’importanza non è l’intensità quanto la durata: più la persona rimane in postura maggiore sarà l’effetto. Si cerca di ripristinare la funzione attraverso il recupero di una giusta forma.

In tale ottica può essere abbastanza intuitivo l’importanza del massaggio come mezzo  modellante, della materia vivente, del tessuto muscolare. Attraverso il lavoro con le mani si entra in contatto con i muscoli cercando di farli cedere, di rompere le loro rigidità che spesso trattengono tensioni emotive e per tali ragioni difficili da ammorbidire. Per far si che tale metodo abbia effetto bisogna ricercare l’allineamento di occipite, scapole e sacro su uno stesso asse centrale, le  gambe devono rispettare la verticalità tra malleoli e trocantere.

Il lavoro sul corpo è globale, ma il massaggio lavora localmente su quei distretti e punti in cui l’intervento può agevolarne il recupero (per esempio massaggio al diaframma e al piede). I muscoli posteriori si accorciano, devono essere allungati. Perciò a cosa dovrebbe puntare un corretto recupero funzionale? A ripristinare le possibilità articolari che si traducono nella possibilità di esternare al meglio le proprie caratteristiche individuali. Nei casi in cui tale procedimento risulta impossibilitato, si dovranno cercare delle strategie per cercare di salvaguardare nel modo più  lungimirante le proprie riserve adattative e articolari.

Il movimento corretto è quel movimento che rispetta il proprio limite, ma non si ferma alle sue limitazioni.

Bibliografia:

  • Urbani, L. Massaggio Sportivo. CO.NA.P.E.F.S.
  • Brunelli, G.F. (1994). Cultura salute benessere. Ed. Sisni
  • Nisand, M., Geismar, S. (2010) Metodo Mézières. Rivoluzione in fisioterapia. Storia, teoria e pratica dell’ideatrice della rieducazione posturale. Ed. Fisiocorsi